Il Bipolarismo di Annalisa Silvestro
Dal blog del Movimento 5 Stelle
Medici-infermieri: il comma 566 e il bipolarismo di Annalisa Silvestro
“Per la prima volta viene messo nero su bianco che gli atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia sono di esclusiva competenza dei laureati in medicina. Una decisione che di fatto è finalizzata a delimitare i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali o di equipe delle professioni sanitarie non mediche, come chiaramente argomentato anche dal noto giurista ed esperto di professioni sanitarie, Luca Benci (link) e anticipato dal nostro collega Massimo Enrico Baroni su Infermieristicamente.it”
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Precisazione su delibera n° 8/2015 – Ordini Professionali (…e i 4 Senatori)
Incompatibilità: La risposta a Quotidiano Sanità
In merito all’articolo pubblicato su Quotidiano sanità e relativo alla incompatibilità dei Presidenti di ordini/Senatori occorre fare alcune precisazioni per non diffondere informazioni non veritiere o poco chiare, eventualmente influenzate (forse) da “interessi” che devono essere anch’essi gestiti in maniera trasparente (l’editore di Quotidiano sanità è il medesimo che cura il sito istituzionale e la rivista dell’Ordine dei farmacisti di cui è direttore responsabile proprio il senatore Mandelli) .
Occorre dunque precisare quanto segue:
La lobby degli ordini professionali la fa da padrone anche su Cantone. Che delusione Cantone!
Con la delibera n. 1 del 9 gennaio 2015 Cantone getta un secchio d’acqua gelida sulle speranze che questo paese possa essere diverso.
Il 22 ottobre 2014 chiedemmo a Cantone di rispondere ad un serie di quesiti in merito all’applicazione della normativa anticorruzione agli ordini professionali, riassunti nelle 10 domande pubblicate sul blog .
A queste l’ANAC rispose con la delibera n. 145 del 2014 chiarendo come tutti gli Ordini ed i Collegi professionali siano soggetti all’applicazione delle norme previste sia dalla legge anticorruzione (190 del 2012) che dal decreto legislativo in materia di trasparenza (33 del 2013), attenendosi ai divieti in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi previsti dal decreto legislativo 39 del 2013. Tuttavia non ritenne “opportuno entrare nel merito dei singoli casi” da noi denunciati (..)