Audizione del Prof. Ricciardi sulla nomina di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Introduzione

In data  30 luglio 2015 avevamo  chiesto come Commissione Affari Sociali del Movimento Cinque Stelle di  audire il Prof. Ricciardi, come candidato unico per la nuova nomina di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, succedendo a sé stesso come Commissario straordinario, pratica, consuetudinariamente, vietata. Erano diverse le questioni che non ci risultavano: dalla sua nomina a Commissario senza possedere i requisiti richiesti relativi a competenze economiche e gestionali, essendo la nomina di Commissario straordinario fatta per il riequilibrio  finanziario fino ai suoi conflitti d’interesse, le sue molte poltrone ed incarichi (pubblici e privati) e i relativi doppi o addirittura tripli stipendi.

Già a maggio avevamo fatto un question time in Commissione sulle sue varie incompatibilità.

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Audizione del Prof. Ricciardi sulla nomina a Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Prima Domanda

Prima domanda dell’audizione del Professor Ricciardi:

Andando a controllare il suo CV non abbiamo trovato l’incarico di membro dell’European Steering Group sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e in qualità di relatore del Libro Bianco Europeo, iniziativa finanziata dalla casa farmaceutica AbbVie.
A questo proposito lei ebbe a dichiarare che questo Libro Bianco Europeo è
l’inizio di un percorso che invita a guidare la trasformazione del sistema sanitario attraverso soluzioni adattabili e scalabili, incoraggiando tutti gli attori del sistema a lavorare in partenariato. Dobbiamo avviare un’azione comune finalizzata alla sostenibilità del sistema sanitario italiano e il modello presentato oggi può costituire un’opportunità per mettere in atto azioni concrete e condivise in questa direzione”.

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Audizione del Prof. Ricciardi sulla nomina a Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Seconda Domanda

Seconda domanda dell’audizione del professor Ricciardi:

Lei è stato responsabile scientifico del Primo Libro Bianco sull’Health Technology Assessment in Italia e del progetto ViHTA ( Valore in Health Tecnology Assessment), iniziative finanziate da GlaxoSmithKline.

Nell’introduzione al Libro Bianco, fra l’altro, lei afferma che “l’Italia non si è ancora dotata di una tecnostruttura nazionale di riferimento che valuti le nuove tecnologie sanitarie da introdurre e quelle obsolete da abbandonare, ma questo non significa che non vi siano, anche nel nostro Paese, importanti strutture e risorse umane e scientifiche dedicate ai processi di valutazione delle tecnologie sanitarie”.

Già da Commissario lei ha fatto la proposta di creare all’interno dell’ISS un Centro nazionale per l’Health Tecnology Assessment, la cui missione sarebbe quella di “ effettuare valutazioni di HTA allo scopo di migliorare la qualità, gli standard e il value for money; integrare i principi e le metodologie dell’HTA nella pratica e nella programmazione dei servizi di sanità pubblica a tutti i livelli”.

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