Audizione del Prof. Ricciardi sulla nomina a Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Seconda Domanda

Seconda domanda dell’audizione del professor Ricciardi:

Lei è stato responsabile scientifico del Primo Libro Bianco sull’Health Technology Assessment in Italia e del progetto ViHTA ( Valore in Health Tecnology Assessment), iniziative finanziate da GlaxoSmithKline.

Nell’introduzione al Libro Bianco, fra l’altro, lei afferma che “l’Italia non si è ancora dotata di una tecnostruttura nazionale di riferimento che valuti le nuove tecnologie sanitarie da introdurre e quelle obsolete da abbandonare, ma questo non significa che non vi siano, anche nel nostro Paese, importanti strutture e risorse umane e scientifiche dedicate ai processi di valutazione delle tecnologie sanitarie”.

Già da Commissario lei ha fatto la proposta di creare all’interno dell’ISS un Centro nazionale per l’Health Tecnology Assessment, la cui missione sarebbe quella di “ effettuare valutazioni di HTA allo scopo di migliorare la qualità, gli standard e il value for money; integrare i principi e le metodologie dell’HTA nella pratica e nella programmazione dei servizi di sanità pubblica a tutti i livelli”.

Stranamente gli obiettivi sembrano coincidere con quelli di GlaxoSmithKline nel programma ViHTA: cito testualmente

  1. Diffondere la capacità di valutazione secondo la metodologia HTA per una maggiore efficienza allocativa delle risorse in sanità;
  2. Favorire la condivisione di tale metodologia di valutazione con l’industria, al fine di contribuire ad un miglioramento del livello di documentazione del valore dei farmaci e ad una maggiore efficienza del processo decisionale ad essi associato;
  3. Facilitare, anche a livello regionale, una più precoce e completa valutazione dei farmaci attraverso la condivisione ed il dialogo con l’industria, coerentemente con il modello di sanità italiana.

Come pensa, da Presidente dell’ISS, di poter gestire il possibile conflitto di interessi fra l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio di un dispositivo medico e la raccomandazione di una Linea Guida, formulata dall’Istituto, che andrebbe a valutare l’appropriatezza clinica proprio di quel dispositivo?

RISPOSTA del Prof. RICCIARDI
Perché, sostanzialmente non vorrei smentire questa idea: l’Italia è, ancora oggi, l’unico paese al mondo che non ha un’agenzia nazionale di health tecnolgy assessment. Ce l’hanno tutti i paesi europei e ormai tutti i paesi sudamericani, ce l’hanno tutti quanti i grandi paesi emergenti, cioè di un modello di tecnostruttura che valuti ancora una volta in maniera trasparente, in maniera accountable tutto quello che  la ricerca, si a quella pubblica, sia quella privata, produce, ed è straordinario, guardi onorevole arrivano delle cose straordinarie, che possono allungare e migliorare la vita di milioni di persone. Il problema è che non ci sono abbastanza risorse per pagarle tutte. e c’è bisogno di qualcuno che aiuti il decisore politico , sia esso pubblico come l’Italia, sia esso privato come in altri paesi , negli stati uniti il Presidente Obama sta disperatamente cercando di allargare la base di persone che accedono ai servizi , questo è un denominatore comune a tutti i paesi. L’Italia è l’unico paese che ancora non ha una struttura di questo tipo. E’ chiaro che ci sono non conflitti, ma interessi . La sfida vera è quella di conciliare interessi delle diverse persone: la ricerca fatta dall’industria vuole ritornare sui propri investimenti. Il cittadino vuole avere queste tecnologie che, molto spesso, gli salvano la vita, subito: c’è bisogno di qualcuno che ponga a vostra disposizione la verità scientifica  non distorta. Ci sono alcuni modelli: un modello tutto pubblico, quello del Nice in Inghilterra, un modello pubblico-privato nel paese che ha inventato praticamente la socialdemocrazia applicata al servizio sanitario nazionale, la Svezia. Poi, voglio dire, sarà la politica, sarete voi a deciderlo , però da parte nostra , da parte degli scienziati, c’è un warning a fare che, come diceva l’onorevole Lenzi , abbiamo già (inc.) sa qual’è la differenza?  In questo momento se noi  dovessimo adottare tutte le tecnologie che in questo momento l’industria e la ricerca ci mettono a disposizione, noi dovremmo raddoppiare i soldi messi…lei pensi che soltanto per l’epatite c di cui io so che vi stat…discutendo, ci sono 1 milione 300 mila pazienti in Italia, siamo secondi solo agli Stati Uniti, che ne hanno 4 milioni. Per dare un’idea: il paese che ci segue, la Francia ne ha 300000. Lei faccia la moltiplicazione di 80000 dollari per curare ognuno di questi un milione trecentomila cittadini, e stiamo parlando solo dell’Epatite C , Tra un pò arriverà l’anticorpo monoclonale contro l’Alzheimer: noi abbiamo il 30% della popolazione, diciamo di anziani, e sappiamo per certo che c’è già un’epidemia di Alzheimer: questa l’abbiamo prevista 15 anni fa. Chi aiuterà la politica ad avere le informazioni meno distorte. Soltanto una struttura pubblica e, nel caso lo faccia l’Istituto superiore di Sanità, voglio dire, va a colmare, credo, un vuoto che in questo Paese, c’è, perché altrimenti il risultato è esattamente l’opposto di quello che dice lei. Cioè quegli interessi forti, come ha fatto, per esempio, la società che produce questo farmaco negli Stati Uniti, sono stati invitati dal Congresso, e hanno risposto. ” Questo è il business”. A noi non ci interessa, noi non vogliamo arrivare a una situazione in cui noi abbiamo qualcuno che ci viene a dire di fronte alla vita dei cittadini che “questo è Business”. Dobbiamo conciliare e è l’unica strada  è l’Health tecnology assessment. Ripeto, l’Italia oggi è l’unico Paese… Ce l’ha oggi la Cina, ce l’ha anche l’Argentina, ce l’ha persino il Perù, voglio dire  che un paese che abbiamo cercato di aiutarlo noi. Credo che questa è una sfida che dobbiamo vincere. Mi scusi signor Presidente, questo è un aspetto a cui abbiamo dedicato 15 anni del nostro lavoro, e non farlo in Italia ci piange un pò il cuore.

Parere finale M5S sulla proposta di nomina del Prof. Ricciardi come Presidente dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’

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