In data 30 luglio 2015 avevamo chiesto come Commissione Affari Sociali del Movimento Cinque Stelle di audire il Prof. Ricciardi, come candidato unico per la nuova nomina di Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, succedendo a sé stesso come Commissario straordinario, pratica, consuetudinariamente, vietata. Erano diverse le questioni che non ci risultavano: dalla sua nomina a Commissario senza possedere i requisiti richiesti relativi a competenze economiche e gestionali, essendo la nomina di Commissario straordinario fatta per il riequilibrio finanziario fino ai suoi conflitti d’interesse, le sue molte poltrone ed incarichi (pubblici e privati) e i relativi doppi o addirittura tripli stipendi.
Già a maggio avevamo fatto un question time in Commissione sulle sue varie incompatibilità.
In sede di audizione ho fatto alcune premesse:
“Purtroppo in questo paese vengono spesso calpestate le più elementari norme che afferiscono alla trasparenza e all’assenza di conflitti d’interesse.
Questi sono i temi che ci stanno più a cuore e che sempre sottolineiamo al di là delle singole persone o cariche.
In questo senso mi preme sottolineare come la nomina del Prof. Ricciardi, almeno così come è configurata, rappresenta un’eccezione rispetto alle procedure utilizzate negli altri enti pubblici di ricerca omologhi all’ISS nel mondo (National Institute of Health americano, Imperial College in GB…). Per esempio non riusciamo a comprendere perché non si sia seguita la via già battuta per la nomina del Professor Oleari che ha rappresentato un percorso virtuoso nella storia delle nomine dei Presidenti ISS di adeguamento a criteri di trasparenza e merito di tipo internazionale, almeno sulla carta, con l’individuazione di una rosa di 27 candidati poi ridotti a 5 come da decreto Balduzzi dell’ottobre 2012.
Il Governo ha perso l’ennesima occasione per dimostrare ciò che tanto va sbandierando, ovvero la rottamazione di vecchie pratiche e di nomine “ad personam”: qui addirittura si fanno passi indietro alla luce di una nomina che sembra assolutamente autoritaria!
Inoltre non mi risulta che il Prof. Ricciardi, quando è stato nominato Commissario dell’ ISS, si sia mai collocato in aspettativa da Professore Ordinario di Igiene presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in palese contrasto con l’articolo 4 comma 2 del decreto legislativo n. 106 del 2012, percependo tra l’altro il doppio stipendio. Voglio ben sperare che, qualora diventi Presidente, lasci all’istante quell’incarico. Peraltro di incarichi nel suo CV ne vedo talmente tanti che mi riesce molto difficile riuscire a calcolare potenziali redditi, pubblici, gettoni di presenza. Ora vorrei far notare che sul sito dell’Istituto, nella sezione amministrazione trasparente, non sono riuscito a trovare né la dichiarazione riguardo l’assenza di conflitti d’interesse né la dichiarazione dei redditi del Prof. Ricciardi che, come tutti sanno, sono obbligatorie per legge. Diciamo che forse, non abbiamo cominciato benissimo….
In alcune dichiarazioni pubbliche lei ha affermato che azzererà il precariato dell’Istituto Superiore di Sanità e stiamo parlando di circa un quarto del personale. Lodevolissimo intento, ma in che maniera? Visto che i finanziamenti all’Istituto sono stati negli ultimi anni depotenziati, mi viene il dubbio che tale operazione venga portata a termine aprendo le porte ai privati, un po’ come sta facendo AIFA che prevede di pagare le nuove assunzioni con “incremento di tariffe e di diritti che i privati pagano all’AIFA” e con entrate derivanti da “informazione scientifica, ispezioni, convegni e congressi”. Credo che sia sempre la stessa storia: in sanità stiamo vedendo tagli indiscriminati e sempre più leggi che aprono alla privatizzazione: ma nel caso dell’Istituto Superiore di Sanità che dovrebbe essere un ente terzo a garanzia della salute di tutti i cittadini questo non DEVE essere permesso.
Il privato ha necessità, urgenza del profitto. L’istituto ha necessità e urgenza di autonomia!”Purtroppo il Regolamento della Camera non permette di fare domande che riguardino le intenzioni e la volontà sulla futura gestione dell’ente, ma solo ed esclusivamente sul Curriculum Vitae e sulla storia personale scientifica del Professore Ricciardi.
E ora passiamo alle domande che abbiamo fatto direttamente al prof Ricciardi.
Ecco come (non) ci ha risposto a 2 domande molto chiare sulla trasparenza (omessa), sui profili di incompatibilità e/o conflitto d’interessi. (non dichiarato in sede di audizione, ci riserviamo di approfondire i precedenti giuridici ed eventualmente presentare un esposto presso la Corte dei Conti per danno erariale, a fronte dell’omessa richiesta di messa in aspettativa presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore)